Lavagna (GE) – Santuario Nostra Signora Del Ponte

Eliminata definitivamente l'umidità di risalita capillare

Committente
:
Parrocchia Santa Maria del Ponte
Ubicazione
:
Santuario Nostra Signora del Ponte – Lavagna (GE)
Installazione Impianto Domodry®
:
Marzo 2011
Opera Muraria
:
muratura mista in pietra e mattoni
Strumentazione di misura
:
termocamera IR ad alta risoluzione
Monitoraggio dell’umidità
:
Leonardo Solutions srl

La costruzione della chiesa risale al XIII secolo, grazie alla presenza di una cappella sul ponte sovrastante il fiume Entella, il “ponte della Maddalena”. La ristrutturazione della cappella e del ponte fu voluta, secondo la storia locale, dal pontefice Innocenzo IV, Sinibaldo Fieschi, appartenente alla celebre famiglia lavagnese dei Fieschi, per consentire un collegamento più sicuro tra le due comunità di Chiavari e Lavagna.
Nel 1451 il ponte e la cappella furono ceduti dai Fieschi alla confraternita dei Frati Francescani di Chiavari che, dopo aver acquistato un terreno sulla riva orientale dell’Entella, iniziarono i lavori di costruzione di una chiesa più ampia e degna di accogliere l’effigie mariana. I lavori di edificazione, diretti da Simone Gatto, terminarono nel 1492 consentendo così la consacrazione della chiesa.
In una notte del 1564 la chiesa subì un saccheggio da parte dell’ammiraglio turco-pirata Dragut, già celebre nel Tigullio per le sue razzie compiute nei vari borghi marinari di Rapallo e Santa Margherita Ligure, che straordinariamente non prelevò la preziosa immagine mariana. Questo evento rinsaldò tra la popolazione il culto dell’immagine e della sua raffigurazione.
La proprietà dell’edificio fu sempre amministrata dall’arciprete di Lavagna, nonostante i frati francescani ne chiesero più volte la totale custodia alle autorità ecclesiastiche competenti. La pacifica disputa fece sì che la chiesa venne infine chiusa, rimanendo così priva di culto per nove anni.
Dopo circa sette anni di un accurato restauro, ad opera della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici della Liguria, il 22 marzo del 2009 l’effigie della Madonna col Bambino è stata ricollocata all’interno del santuario mariano. I restauri al dipinto hanno permesso di stabilire una datazione che va dal 1290 al 1310 e, dai dettagli del quadro, di attribuire l’opera al pittore senese Pietro Lorenzetti.

 

La termografia IR evidenzia con il colore scuro la presenza iniziale di umidità muraria. La stessa immagine, ripresa alla fine del processo di deumidificazione, dimostra la scomparsa dell’umidità.